Teatro

Se già nel trecento il sommo Poeta Dante aveva ammesso il suo smarrimento (con legittimo dubbio di Beatrice e accorta sintesi femminile - O' di chill'é codesta selva oscura.. Io sò chiara!? ) l'interrogativo alto sulla direzione di questo nostro umano cammino, confusi e infelici parodiando la canzone più che il Canto, ancora nei secoli permane
pur non essendo poeti e nel mio caso neanche somma, semmai insomma..
Così cercando fra le rime quale il senso quale il fine, nell'umana aspirazione che la via non fia smarrita ma compaia sospirato il declivio alla salita, in quel mezzo del cammin ch'esperimmo antico mazzo, trarsi nobile la speme
di non romperci più er cà....!*
Ispirazioni, Aspirazioni, Disperazioni
dalla nostra Umana Commedia,
che l'esperta dantista Sconsy
(di più dal dentista, precisa) conclude
"Ca si volghi lo sguardo da stù Purgatorio dell'inquieto vivere
ca fatti non fummo a viver come bruti ma per seguir virtute e ù navigatore ca se mi fa inversione sulla via Tabasco, eppèrforza ca poi uno si perde..
Anime raminchie siamo,
in cerca
di un po'di Paradiso.. E quindi uscìmo a riveder le stelle! "